La raccolta delle olive
tradizione e storia
Il grande momento della raccolta delle olive
La raccolta delle olive è una delle fasi più delicate per la produzione dell’olio extra vergine. Dalle tecniche utilizzate e dal momento in cui viene messa a punto questa operazione dipende il gusto dell’olio.
La raccolta delle olive è una pratica agricola impegnativa ma anche ricca di soddisfazioni.
Può sembrare semplice ma non è così perché oltre alla fatica fisica richiede anche conoscenze tecniche.
Il metodo in cui si raccolgono le olive infatti, determina la qualità finale dell’olio
La scelta dei giusti attrezzi non è sempre scontata e dipende spesso dal modo in cui abbiamo impostato il nostro uliveto.
Le attrezzature adeguate dipendono innanzitutto dal metodo di raccolta scelto, si valutano le condizioni degli alberi e
al di là della scelta manuale o meccanica, l’attrezzo imprescindibile è rappresentato sicuramente dalle reti.
Le reti vengono sistemate sotto gli alberi per evitare il contatto del frutto con la terra e ne agevolano la successiva presa e sistemazione nelle cassette
Distese a mo’ di tappeto, con l’obiettivo di movimentarle il meno possibile, facili da spostare da un albero all’altro, perfette per uliveti anche estesi.
Uno dei metodi più diffusi per la raccolta delle olive tramite attrezzi è quello dell’abbacchiatura,
sistema questo che viene praticato in modo artigianale usando le famose canneormai ovviamente in disuso, in quanto molto oneroso in termini di fatica.
Decisamente più moderno il sistema dell’abbacchiatura meccanica che si avvale di lunghe aste telescopiche alla cui testa vi sono dei “pettini” vibranti e/o oscillanti.
Le aste possono essere alimentate ad elettricità o attraverso l’energia pneumatica alimentata da appositi motocompressori.
Sono gli attrezzi per raccogliere le olive più usati, poiché sono economici, semplici da usare e alla portata di tutti.
Velocizza il lavoro, perfetta quando abbiamo di fronte piante di olivo potate con cura e ordinate, decisamente difficoltosa con piante irregolari.
Rimane una tecnica aggressiva per la chioma e richiede quindi una buona mano dell’operatore che se senza una certa praticità rischia di fare danni sia alla pianta che ai frutti.
Il rischio maggiore è quello di lesionare la vegetazione e renderla suscettibile agli attacchi di malattie fungine.
Inizia in autunno e potrebbe allungarsi fino all'inverno inoltrato in funzione del numero di piante e alla tipologia delle stesse.